SHARM EL SHEIKH 18 anni dopo

Sharm el Sheikh 18 anni dopo. Cosa è cambiato in vent’anni in questo pezzo di deserto che scende verso uno dei mari più belli del mondo? La storia, i miei vecchi logbook e le mie immersioni a 18 anni di distanza. E una nuova idea per un viaggio…

Riassunto della puntata precedente

Questa volta, ho deciso di passare le mie vacanze natalizie a Sharm el Sheikh. Dove, tornerò a fare immersioni 18 anni dopo la mia ultima apparizione da queste parti.

Un banale post su Facebook ha scatenato i commenti di alcuni vecchi subacquei che da un lato ricordano con nostalgia il mitico passato che fu e dall’altro criticano aspramente la dissennata politica di sviluppo turistico che, a detta loro, ha devastato tutto.

Volevo scrivere un semplice diario di bordo ma ho cambiato idea. Vivrò questa vacanza con l’occhio di chi cerca di capire se è cambiato davvero tutto.

Gennaio 2024

Sono tornato all’ovile, vittima della nostalgia che ti colpisce ogni volta che torni alla nuda e cruda realtà dopo un periodo di relax corroborante. Stavolta percepisco anche la forte escursione termica. Perché a Sharm faceva un caldo insolito per questo periodo.

Ora sono qui e sto iniziando a scrivere le mie riflessioni su cosa è cambiato in vent’anni in questo pezzo di deserto che scende verso uno dei mari più belli del mondo.

La storia e lo sviluppo turistico ed economico di Sharm el Sheikh

Non si può partire da un’analisi approfondita sui cambiamenti di una regione se, prima, non si prova a raccontarne la sua storia recente.

La storia e lo sviluppo turistico ed economico di Sharm el Sheikh è intrinsecamente legata allo sviluppo del turismo subacqueo di questa immensa regione del Mar Rosso. Sharm el Sheikh è diventata negli anni una delle destinazioni più popolari, forse la più popolare al mondo per gli amanti del mondo sottomarino. Tutto ciò grazie alle sue acque cristalline, ricche di biodiversità marina e coralli spettacolari. E grazie al fatto che questa regione unica, ricca di biodiversità marina, ha catturato l’attenzione di molti esploratori subacquei. 

Uno di loro ha lasciato un’impronta indelebile in questa storia e, in generale, nella storia dell’oceano: Jacques-Yves Cousteau.

Jacques-Yves Cousteau

Cousteau, un esploratore, oceanografo e documentarista francese, è stato una figura chiave nello sviluppo della tecnologia subacquea e nella promozione della consapevolezza ambientale. Il suo amore per il mare lo ha portato in tutto il mondo, ma è nel Mar Rosso che ha trovato un terreno fertile per le sue avventure subacquee straordinarie.

Negli anni ’50, Cousteau e la sua equipe di esploratori, a bordo della celebre nave Calypso, fecero la loro prima immersione nel Mar Rosso. Le acque trasparenti e la vita marina vibrante offrirono a Cousteau un teatro perfetto per le sue esplorazioni. Le riprese subacquee catturate durante quelle spedizioni divennero parte integrante dei suoi famosi documentari, portando il mondo intero a scoprire la bellezza inesplorata delle profondità marine del Mar Rosso.

Uno dei luoghi iconici esplorati da Cousteau nel Mar Rosso fu la barriera corallina di Ras Mohammed, una riserva marina nota per la sua straordinaria diversità biologica. Le sue immagini e i suoi film hanno contribuito a far conoscere al grande pubblico le meraviglie di questo ecosistema unico.

Gli anni ’60 e ‘70

Negli anni ’50 e ’60, prima che il turismo subacqueo diventasse una pratica comune, Sharm el Sheikh era una base militare strategica. Durante la Guerra dei Sei Giorni nel 1967, l’area fu occupata dalle forze israeliane, che la mantennero fino al 1982, quando fu restituita all’Egitto in seguito agli accordi di pace di Camp David.

Gli anni ’80 e ‘90

Negli anni ’70, l’interesse per la subacquea iniziò a crescere a Sharm el Sheikh. La regione attirò subacquei e appassionati di snorkeling da tutto il mondo a causa delle sue acque chiare e della straordinaria vita marina. Tuttavia, il vero boom della subacquea a Sharm el Sheikh avvenne negli anni ’80 e ’90, quando la destinazione divenne più accessibile grazie all’espansione delle infrastrutture turistiche e alla promozione della zona come un paradiso per gli amanti del mare.

Le ricche barriere coralline del Mar Rosso, come la famosa barriera corallina di Ras Mohammed, attirarono un numero sempre maggiore di immersionisti. Le scuole di immersione subacquea si moltiplicarono, offrendo corsi di formazione e certificazioni per subacquei di tutti i livelli di esperienza. Turisti provenienti da ogni parte del mondo approdavano da queste parti vestiti di un costume e tornavano a casa dopo aver fatto una prova subacquea e, spesso, con una bella certificazione Open Water.

sharm el sheikh 18 anni dopo
sharm el sheikh 18 anni dopo

La PADI

Sono stati gli anni della PADI, la più grande multinazionale della subacquea che ha rivoluzionato irreversibilmente tutto ciò che gravita intorno a questa disciplina.

Claudio Di Manao, nel suo cult “Figli di una shamandura” scriveva così:

“Al principio era il Caos (…) e alla fine venne la PADI. Si formò dal Caos, come un coagulo di luce dalla materia plasmatica e disse: “SIA LA SUBACQUEA RICREATIVA”. E subacquea ricreativa fu.”

Sharm el Sheikh oggi

Oggi, Sharm el Sheikh è una destinazione subacquea di fama mondiale. Le sue acque ospitano ancora una vasta gamma di creature marine, tra cui pesci colorati, coralli spettacolari, squali e altri animali marini affascinanti. La città stessa è cresciuta notevolmente come centro turistico, offrendo una vastissima gamma di resort, alberghi, ristoranti e negozi dedicati alla subacquea. Il suo aeroporto è diventato un hub internazionale, capace di gestire centinaia di voli giornalieri in arrivo e in partenza da tutte la parti del mondo.

La storia della subacquea a Sharm el Sheikh è un viaggio che va dall’uso militare delle acque alla loro trasformazione in un paradiso per gli amanti del mare. Oggi, la regione continua ad attirare subacquei da tutto il mondo desiderosi di esplorare le sue profonde e affascinanti bellezze subacquee.

Dai miei logbook

L’ho scritto mille volte, purtroppo, io non ho più un logbook. Le agenzie didattiche più famose al mondo, ovvero la PADI e SSI, incoraggiano fortemente i subacquei ad avere un diario delle proprie immersioni. Gli istruttori e le guide subacquee sono stati addestrati per ricordare SEMPRE ai propri allievi di registrare le loro immersioni sul logbook. SSI ha un’app al cui interno c’è un logbook digitale che permette anche di linkare i compagni d’immersione, esattamente come si fa con un social network. Forse ce l’ha anche la PADI ma è un po’ che non la pratico.

In ogni caso, i miei vecchi logbook li ho tenuti. In un pezzo di armadio, in alto, insieme ai miei vecchi computer subacquei e qualche maschera. Una sorta di musei subacqueo personale.

Li ho tirati fuori, per aiutarmi a ricostruire le immersioni di un tempo a Sharm el Sheikh. Peraltro, i diari servono proprio per quello…

Ho scelto di rileggere le immersioni che ho rifatto durante il mio recente viaggio. Ecco qualche breve ricordo.

5 giugno 1999 – Ras Mohamed – RAS Gazlani

Un’ora d’immersione, con il mare calmo e l’acqua a 24 gradi. La corrente è scarsa e la visibilità è superiore a 20 metri. Ho visto coralli colorati di ogni tipo, due tartarughe (forse erano le prime che vedevo…), alcune grosse cernie e due tonni da 50 chili (sarà vero???)

6 maggio 2000 – Tiran – Gordon Reef

35 minuti d’immersione, mare calmo, corrente media/forte. Una parete verticale piena di coralli, banchi di jackfish, fucilieri tonni, tre tartarughe e tre pesci napoleone.

18 giugno 2002 – Ras Mohamed – Shark e Yolanda Reef

Acqua 26 gradi, mare calmo, corrente media visibilità superiore a 20 metri. Scendiamo in profondità su un banco di 200 barracuda. Tutto intorno ci sono platax, pesci unicorno, jackfish e carangidi argentati. Tonni e pesci napoleone. Murena con gambero pulitore.

sharm el sheikh 18 anni dopo

Dicembre 2023 – Febbraio 2024 Tiran – Ras Mohamed

Eccomi sott’acqua, in questo mare turchese, che mi fece innamorare. Metto da parte tutti i miei ricordi e osservo. Con un occhio diverso, quello di un bambino ormai diventato grande. Ho visto tante cose e ho fatto molte esperienze. Cerco di comprendere i cambiamenti sott’acqua ma devo anche comprendere i miei. 

Ci sono ancora molti coralli ma credo che ci siano meno colori. Ci sono ancora le pareti scoscese ma credo ci siano meno gorgonie. Ci sono, purtroppo, molti pezzi di corallo duro staccati e adagiati sul fondale.

Dove sono i grandi tonni? I banchi luccicanti di barracuda che ti aspettavano numerosissimi e compatti quando planavi su Shark Reef? E i carangidi e i fucilieri? O quei meravigliosi esemplari di pesci napoleone, che ti scrutavano con i loro occhi pallati e ti accompagnavano fedelmente durante tutta la tua immersione?

Non so, davvero, se tutto questo sia semplicemente il nostalgico ricordo di un subacqueo che sta invecchiando e che ripensa a quando guardava sotto la superficie con gli occhi del bambino. Oppure se davvero, tutt’intorno, anche sott’acqua, è cambiato.

sharm el sheikh 18 anni dopo
sharm el sheikh 18 anni dopo

Cambiamenti

Il Mar Rosso, con le sue acque cristalline, ricche di vita marina e le sue coste mozzafiato, è stato da tempo una meta ambita per gli amanti del mare e della cultura. Tuttavia, negli ultimi decenni, lo sviluppo del turismo ha portato profondi cambiamenti nella regione, plasmando il paesaggio e la vita delle comunità locali. Questo articolo vuole esplorare gli impatti del turismo sul Mar Rosso, esaminando le trasformazioni sociali, economiche e ambientali che ne sono scaturite.

Turismo ed economia: una doppia spada

L’ascesa del turismo nel Mar Rosso ha portato notevoli benefici economici alla regione. Le attività turistiche hanno creato nuove opportunità di lavoro, dalla gestione di hotel e ristoranti alla guida turistica e alle attività di immersione. Tuttavia, questa crescita economica ha anche portato con sé sfide significative, come l’aumento dei prezzi immobiliari e la dipendenza economica dal settore turistico, rendendo le comunità locali più vulnerabili alle fluttuazioni del mercato.

Cambiamenti sociali e culturali: tradizione e modernità

Il turismo ha fatto da ponte tra la tradizione e la modernità nel Mar Rosso. Le comunità locali sono state esposte a nuove culture e stili di vita attraverso l’interazione con i visitatori stranieri. Questo scambio culturale ha portato ad una maggiore consapevolezza globale, ma ha anche sollevato preoccupazioni riguardo alla preservazione delle tradizioni locali. Mentre alcuni abbracciano i cambiamenti come opportunità di crescita, altri lottano per preservare la loro identità culturale.

sharm el sheikh 18 anni dopo

Impatti ambientali: la sostenibilità in discussione

L’incremento del turismo ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità ambientale del Mar Rosso. La crescita delle infrastrutture turistiche, come resort e porti, ha portato a una maggiore pressione sull’ecosistema marino. La conservazione dei coralli e la gestione sostenibile delle risorse marine sono diventate questioni cruciali. Alcune iniziative mirano a promuovere il turismo sostenibile, incoraggiando pratiche rispettose dell’ambiente e la sensibilizzazione dei visitatori sulla conservazione della natura.

Ma saranno sufficienti a contenere la sempre maggiore invasione della massa di turisti che arriva da queste parti? E soprattutto siamo ancora in tempo o il danno è ormai irreversibile?

Le variazioni climatiche e i suoi impatti

Anche, e forse soprattutto, le variazioni climatiche hanno un impatto significativo sulle barriere coralline e sull’ecosistema marino. L’aumento delle temperature dell’acqua oceanica è uno dei principali fattori che minaccia la salute dei coralli. 

Gli impatti sulle barriere coralline si estendono all’intero ecosistema marino circostante. La perdita di habitat corallino minaccia numerose specie marine che dipendono direttamente o indirettamente dai coralli per il loro sostentamento. 

La conservazione delle barriere coralline richiede sforzi congiunti a livello globale che vanno ben oltre l’arrivo di masse di turisti, qui a Sharm el Sheikh. 

sharm el sheikh 18 anni dopo

Conclusioni

Cousteau non era solo un esploratore. Era anche un sostenitore appassionato della conservazione marina. Le sue esplorazioni nel Mar Rosso non erano solo un’opportunità per catturare l’immaginazione del pubblico, ma anche per sensibilizzare sulle minacce che pesano sulle barriere coralline e sugli ecosistemi marini.

Oggi, purtroppo, l’eredità di Cousteau non vive più con l’intensità di un tempo attraverso le generazioni di subacquei e appassionati del mare che continuano a esplorare le profondità del Mar Rosso. La regione ha mantenuto la sua attrattiva turistico commerciale attraverso uno smodato sviluppo. Quella sua bellezza, che lo ha reso un luogo cruciale per la conservazione e la ricerca scientifica e allo stesso tempo un luogo iconico, oggi sta lentamente scomparendo.

Vorrei che l’immortalità di Cousteau nel Mar Rosso tornasse a riflettersi nelle acque che continuano a narrare storie di bellezza e fragilità. Che il suo spirito di esplorazione e conservazione continuasse a ispirare coloro che si immergono nelle acque del Mar Rosso, mantenendo vivo il suo legame indelebile con uno dei tesori subacquei più affascinanti del nostro pianeta.

Siamo ancora in tempo?

p.s. per avere una maggiore consapevolezza sui cambiamenti che ho visto sto pensando di tornarci, armato del mio rEvo, per superare le fatidiche quote ricreative e scendere più in basso. Laddove, sono convinto, il Mar Rosso mi regalerà di nuovo quelle immagine fantastiche che oggi sono custodite tra i miei ricordi. Chi viene con me?