IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo

Immersioni a Sharm el Sheikh: il mio ritorno 18 anni dopo. Immersioni memorabili che resistono nella mia memoria e nel mio cuore anche se sono passati diciotto anni dalla mia ultima volta. Qui dove ora tornano in mente, come d’incanto, vecchi ricordi… colline giallo ocra e mare turchese: il deserto che scorre verso il mare. Questo per me è Sharm el Sheikh e ci torno oggi, dopo quasi 20 anni. Cosa sarà cambiato?

Eccomi qui, con il mio taccuino e la penna, pronto per il mio ritorno a Sharm el Sheikh per alcune immersioni 18 anni dopo. Sono partito con l’idea di scrivere il mio diario di viaggio con le mie sensazioni, le mie emozioni. Ma, strada facendo, ho cambiato idea e ho deciso di dare a questo racconto un taglio diverso.

L’ho fatto perché mi hanno colpito molto alcuni commenti su un mio post sui social network. Una foto, anzi un selfie che mi riprende mentre sono in barca e mi sto preparando per la mia prima giornata di immersioni. Il testo del post è semplice, racconta il mio stato d’animo, mentre sono in barca e mi guardo intorno: “Tornano in mente, come d’incanto, vecchi ricordi… colline giallo ocra e mare turchese: il deserto che scorre verso il mare. Questo per me è Sharm el Sheikh e ci torno oggi, dopo quasi 20 anni.”

IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo
IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo

Vado a scorrere i primi commenti, la spasmodica ricerca di consenso ha colpito anche me e non ne faccio un segreto. Eccone uno che inizia a farmi riflettere: “tra le colline giallo ocra e il mare ancora turchese, ci sono 3.000 palazzi, in parte lasciati a metà dalla saggezza e lungimiranza degli egizi… e in mare… beh, c’è più pesce e colore che …” L’edilizia selvaggia e scriteriata stava esplodendo già quando ero un habitué. Figuriamoci oggi. 

Qualcun’ altro lo ha definito un paradiso distrutto dall’egoismo dell’uomo e ha incollato una foto di Naama Bay negli anni ’70, quando regnava il deserto e null’altro. Chissà se costui ha avuto la fortuna di immergersi in quegli anni. Un altro l’ha buttata sulla politica internazionale affermando che hanno barattato uno dei posti più belli del mondo con la pace tra Israele ed Egitto. Con buona pace di quei tre grandi statisti che si sedettero a Camp David per il famoso trattato.

IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo
Naama Bay all’inizio dello sviluppo turistico
IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo
Lo sviluppo turistico di Naama Bay

Mi sono immerso per la mia prima immersione con questi commenti in testa e con il pensiero critico di capire se, come e quanto tutti questi cambiamenti hanno impattato sui fondali più conosciuti e colorati al mondo.

Così, ho scelto di raccontarvi il mio ritorno a Sharm el Sheikh, per le immersioni 18 anni dopo, analizzando tutti i cambiamenti che questo luogo iconico ha subito. Il grande sviluppo dell’edilizia e di tutti i servizi ad essa collegata, i summit internazionali tra i più grandi statisti al mondo, lo sviluppo selvaggio del turismo e, purtroppo, anche i mutamenti climatici.

Dal mio diario

26/12/2023 ore 06:00 – 10:15 Volo NEOS Milano Malpensa – Sharm el Sheikh

Una prima considerazione, che molto probabilmente mi attirerà contro le ire dei papà e delle mamme subacquei. Per me i bambini piccoli non dovrebbero viaggiare in aereo. Stanno male loro, rendono nervosi i loro genitori e spaccano i maroni agli altri, che in volo vorrebbero dormire, rilassarsi o leggere un buon libro. Immagino abbiate capito come sia stato il mio volo di andata…

26/12/2023 ore 16:00 locali – Sharm el Sheikh, Domina Coral Bay

Sdraiato su un comodo lettino, ho davanti a me, finalmente, il mare turchese del Domina Coral Bay.

Sono stanco, stanotte non ho chiuso occhio, è ora di un meritato riposo. Vedo sullo sfondo la passerella la piattaforma che il diving center utilizza per le sue attività. Ragazzi armati di bombole e gav sono pronti per le loro prove; credo siano dei neofiti alla loro prima esperienza sott’acqua.

Io, nel frattempo, sono già stato al diving center ho compilato la scheda e domani pomeriggio farò la mia immersione di ambientamento.Sono curioso…

26/12/2023 ore 18:00 Sharm el Sheikh, Domina Coral Bay

Il sole è ormai tramontato alle spalle della collinetta dipinta di case bianche e ciuffi sparuti di palme. I colori si attenuano, lasciano spazio al buio della notte e alle luci delle camere del resort.

Stamattina guardavo dall’oblò dell’aereo il deserto che si perde a vista d’occhio. Dune, rocce e pianure che scendono verso il Mar Rosso. Ocra e turchese, sabbia e mare: questa è la penisola del Sinai. Un triangolo che si protrae verso sud e genera due golfi. Il primo, quello di Suez, terra di rotte e scambi commerciali mentre il secondo, quello di Aqaba è un mare di guerre e lotte di potere, da sempre.

Ho fatto un conto, non venivo qui dal 2005, ovvero da diciott’anni. Dal 1997, anno in cui scopri la subacquea, al 2005 ci sono venuto spesso, a volte anche più di una volta all’anno. Soprattutto dopo l’undici di settembre del 2001, quando andare a Sharm costava quasi meno che vivere in Italia, volo compreso.

Tiran, Ras Mohamed e il Thistlegorm: ricordi ormai sbiaditi di un gran bel tempo che fu.

È ora di rinverdirli…

27/12/2023 Sheikh Coast Diving Center

Due parole sul diving center che mi porterà a zonzo, o meglio per mare, non vogliamo dirle?

Innanzitutto, una sorpresa. C’è un’area tecnica con attrezzature decisamente professionali e guide subacquee davvero preparate. Mi farei quasi convincere a fare gli archi di Thomas per andare laggiù dove, ne sono certo, il Mar Rosso è ancora incontaminato e può regalare emozioni che non sono facilmente raccontabili. Dove forse c’è ancora lo squalo tigre. Ma costerebbe davvero troppo… 

Magari si potrebbe organizzare un gruppetto di simpatici “rebreatheristi”… Chissà, forse, magari… un giorno o l’altro…

Comunque, il diving center sorge a ridosso della spiaggia del Domina Coral Bay, ha spazi ampi e comodi e una bellissima stanza per i fotografi.

Qui l’imbarco è super comodo. C’è un pontile lì di fronte. Niente transfer, niente casino del porto di Naama Bay, nessun rischio di sbagliare barca e trovarsi da un’altra parte.

Insomma, comodità e comfort a livelli molto alti. E anche le barche non scherzano.

Al comando delle operazioni c’è una vecchia conoscenza di Sharm el Sheikh: Maurizio Ridolfo.

IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo

27/12/2023 In barca verso Ras Mohamed

Sono sul ponte. L’aria mattutina è frizzante, c’è un bel sole che mi promette la tintarella che tanto farà invidia al mio ritorno in Italia ma, al momento, ho addosso una bella felpa. Bella nel senso che mi tiene caldo.

Guardo il panorama, le colline giallo ocra e il mare turchese: il deserto che scorre verso il mare. Claudio Di Manao, nel suo capolavoro “Figli di una shamandura”, scrisse così:

“Parliamo di una piccola porzione di deserto lungo uno dei mari più belli del mondo. Le montagne aride sullo sfondo tra l’arancio, l’ocra, il rosso, il beige, il lilla, il cioccolata amara, finanche il verde oliva forniscono una cornice introvabile altrove. Il mare è il Mar Rosso che non è rosso neanche un po’ ma piuttosto blu azzurro, azzurro turchino e, solo nei giorni particolarmente sfigati, verdastro.”

IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo
Claudio Di Manao
IMMERSIONI A SHARM EL SHEIKH: il mio ritorno 18 anni dopo
Figli di una Shamandura

Ecco, avvolto nei ricordi di un periodo della mia vita che era bellissimo, forse solo perché ero nettamente più giovane, più magro e pure con un po’ di capelli, mi scatto un selfie.

Quello che ha stravolto la pianificazione di questo racconto. Che da diario diventerà un tentativo di capire se ci sono stati dei seri cambiamenti sott’acqua. Qui a Sharm el Sheikh.

E che, se ne avete voglia, leggerete venerdì prossimo…