Immersioni a Noli

Oggi ti racconto le immersioni a Noli, nel paradiso del fotografo subacqueo e come sia possibile che un’immersione sulla sabbia possa regalarti delle scoperte che in tanti anni di subacquea non sei mai riuscito a vedere.

Pronti? Si inizia! La foto in copertina è del mitico Giovanni Crisafulli!!!

Mi chiamo Stefano Sibona, mi immergo dal 1997, sono un istruttore subacqueo di 3 didattiche, ho gestito un diving center e dal 2017 racconto la subacquea attraverso queste pagine.

Siamo sulla costa ligure della Riviera di Ponente, ti ho già raccontato qualcosa sulle immersioni che si possono fare qui.

Ci arrivo da Savona, dopo aver attraversato gran parte della costa, e capito in questa baia incantevole dove la macchia mediterranea contrasta, in modo affascinante, con il colore turchese del mare. Di fronte a me c’è il piccolo isolotto di Bergeggi.

Noli, un magnifico borgo marinaro

Noli è un tipico borgo marinaro, il cui centro storico è uno scrigno pieno di tesori che, racchiusi nelle mura medioevali, raccontano tutto il suo passato.

Perché Noli fu la Quinta Repubblica Marinara, da sempre alleata della vicina Genova. 

Dal 1192 al 1797, il borgo di Noli fu la capitale della repubblica omonima che, seppur legata alle sorti della Repubblica di Genova e degli altri centri di potere locali, godette a tratti di una certa indipendenza formale.

Noli si distingue per il suggestivo antico borgo marinaro, caratterizzato da strette viuzze (carüggi), molte delle quali sovrastate da archi portanti. È rimasta uno dei pochi borghi costieri liguri ad avere ancora pescatori del posto, che ogni notte escono in mare con le loro piccole barche a motore e tornano la mattina con il poco pesce che offre il golfo.

Capo Noli, un set cinematografico perfetto per i pubblicitari

Capo Noli regala sicuramente uno degli scorci più spettacolari della Liguria. In questo tratto che collega Noli a Varigotti, l’Aurelia si snoda tra le bianche e maestose falesie a picco sul mare, in uno scenario molto suggestivo e scenografico. 

Le parole non bastano per descriverne la bellezza, aspra e spettacolare come tutta la Liguria, capace di conquistare chiunque. 

Proprio per la sua bellezza, questo tratto è spesso utilizzato per spot che pubblicizzano automobili.

Divenjoy, il diving center per le immersioni a Noli

Poco prima che la strada si inerpichi verso Capo Noli, incontri una struttura sul mare. È un hotel, vecchio e malandato. Ma è sul mare, o meglio direttamente sulla spiaggia. Una spiaggia antistante un pezzo di mare che può regalare emozioni incredibili.

Sotto, nei magazzini dell’hotel, c’è un diving center gestito da Riccardo Gambacorta, un subacqueo di vecchia data, rapito dal mare negli anni ’90.  Ha scoperto questo bellissimo posto che lo ha quasi costretto ad aprire, nel 2002, Divenjoy.

“È un posto magico, nel quale si possono fare le immersioni partendo da riva e nonostante possa sembrare deserto il fonale sabbioso può dare soddisfazioni incredibili. Qui arrivano moltissimi fotografi subacquei da tutta Italia e le scuole subacquee del Piemonte e della Lombardia. Perché, partendo dalla riva possono far divertire gli allievi, in totale sicurezza e senza incidere sui costi, nelle prime immersioni in acque libere. E poi abbiamo un gommone con il quale raggiungiamo l’Area Marina Protetta di Bergeggi in pochi minuti. Infine, c’è Nemo’s Garden, che gli amici di Ocean Reef ci permettono di visitare con tante belle sorprese all’interno delle biosfere.”

L’isolotto di Bergeggi è un posto rinomato per le immersioni subacquee. Nel 2007 il Ministero dell’Ambiente ha istituito l’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi. Ma te ne parlerò in futuro perché ho in programma di tornarci.

Oggi ti voglio parlare dell’immersione sulla sabbia, quella preferita dai fotografi subacquei.

Se hai letto i miei vecchi post saprai che uno dei miei più cari amici ha un diving center a Lembeh, in Indonesia. Laggiù, su un fondale sabbioso scuro, a profondità massime di una ventina di metri, puoi rimanere sott’acqua ore e ore ad ammirare incantato gli esseri marini più strani e più preziosi che tu possa mai incontrare sott’acqua.

Ecco, Capo Noli per me è la Lembeh del Mediterraneo e ora ti spiego il perché.

Immersioni a Noli

Partendo dalla spiaggia, camminando in equilibrio sull’arenile di sassi, con tutta la mia attrezzatura sulle spalle, finalmente mi adagio sulla superficie del mare. Ho addosso il mio SCR Horizon, una bombola sul fianco, un bel po’ di zavorra e la custodia per il mio IPhone Dive Shot di EasyDive.

Voglio esser sincero con te, sono affaticato.

Mentre indosso le mie pinne mi spingo verso il centro della baia, alla ricerca di un minimo di profondità per scaricare il mio GAV e scendere.

Il fondale, dapprima ghiaioso, diventa completamente sabbioso. Dovrò prestare moltissima attenzione alla mia pinneggiata per evitare di sollevare sospensione nel momento in cui incontrerò quel soggetto che mi farà fare la foto dell’anno.

Là sotto il paesaggio è davvero brullo e molto monotono. Perlustro lo strato superficiale della sabbia alla ricerca di un segno tangibile di un essere appartenente al mondo marino. Le immersioni a Noli iniziano così…

Sembra un banale ciuffo di un’alga ma in realtà scorgo un paio di occhietti. È un piccolo serpente quasi totalmente immerso nella sabbia. Ce ne sono altri, lì intorno. Sembrano degli asparagi.

Ormai ho fatto l’occhio e inizio a vedere sogliole, seppie e scorfani. E poi, all’improvviso, nel blu in pesce sanpietro.

Immersioni a Noli
Immersioni a Noli

Ma è ancora la sabbia a darmi soddisfazioni con un bellissimo pesce capone. Si spaventa per me e per la potenza dei miei fari video. Inizia a fuggire zigzagando mentre io lo inseguo per portare a casa questo video.

Che te ne pare???

Procedo verso ponente, trovo un tubo sommerso, forse uno scarico fognario. Lo seguo scendendo verso la parte più profonda del fondale sabbioso. Sul tubo arrugginito trovo uno spirografo molto grande e bello. Mi avvicino lo illumino e noto un minuscolo rigonfiamento sul tubo calcareo. Posso avvicinarmi senza correre il rischio di disturbarlo con il rumore delle mie bolle, potenza del mio Horizon. Lo spirografo resta aperto e la protuberanza non è altro che un minuscolo cavalluccio marino aggrappato. Lo riprendo come non ci fosse un domani, ben sapendo che non riuscirò mai a metterlo in evidenza, ne con un video ne con una foto. Ci spero fino in fondo ma, purtroppo, l’esito sarà quello che avevo pessimisticamente immaginato.

Ma le sorprese nelle immersioni a Noli non sono finite.

Ora sono su un fondale digradante pieno di massi, ad una profondità di una decina di metri. Sono sulla piccola protuberanza di roccia che delimita una piccola caletta. E qui, poggiata su una roccia, una rana pescatrice sta passando pigramente il suo tempo.

Ci ho messo un secolo a trovarne una, poi sono passati due anni prima di beccarne un’altra. Ora, ad una settimana di distanza ne ho di nuovo beccata una. 

Tutto ciò avrà un significato? Per la smorfia napoletana una rana in acqua significa fortuna fluttuante e il numero che la rappresenta è il 31. Me lo giocherò…

Ma la fortuna era pronta a darmi un segno tangibile da lì a poco. Mentre stavo tornando a riva, di nuovo sulla sabbia. Dove incontro la più grande granseola che abbia mai visto. Accucciata al riparo di un piccolo masso roccioso inizia ad allontanarsi dai miei fari con la tipica camminata all’indietro. È dapprima impaurita e poi stizzita. Inizia a dare forti segni di insofferenza, forse perché non sta trovando un adeguato riparo. E allora attacca. Un balzo, improvviso verso le mie mani, che stanno tenendo la custodia dello smartphone. Ho paura, riesco ad arretrare, perdendo l’inquadratura. Forse ho esagerato, è meglio lasciarla stare e tornare a casa, soddisfatto.

Un polpo, negli ultimi minuti, è stato il modo che la spiaggia di Noli ha avuto per congedarsi.