L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo. La più bella avventura di Desirée Grancagnolo. La giovane biologa marina che da alcuni anni sta studiando uno dei fenomeni più interessanti del Mediterraneo.

Le avventure di Desirée Grancagnolo, questa ragazza con il viso pulito, il sorriso tenero e due occhi di giada non finiscono solamente in mezzo agli squali grigi di Lampione.

Vi avevo detto che andavano oltre e ora scopriamo come.

Isola delle femmine, giugno 2022

Ma ricominciamo dall’inizio.

Ho appuntamento con lei un tardo pomeriggio di inizio giugno, al Diving Center Saracen di Isola delle Femmine. Lei da queste parti è di casa. Nei giorni scorsi l’ho vista andare e venire, insieme ad altro ragazzo, credo un suo collega. Trasportavano attrezzature pesanti.

Oggi arriva tutta trafelata, probabilmente ha corso come una matta per l’intera giornata. Ma la stanchezza non nasconde felicità e serenità dal suo volto, tantomeno attenua il suo entusiasmo.

È qui per raccontarmi i suoi progetti, i suoi sogni. E allora partiamo!!! Dal progetto numero due, quello più importante, quello della svolta.

Agosto 2020, Isola di Marettimo

Siamo sul versante meridionale dell’Isola di Marettimo, la più selvaggia e incontaminata dell’arcipelago delle Egadi. Dove le sue acque cristalline e i suoi fondali blu rapiscono il cuore dei subacquei.

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo

Qui sotto c’è un’immersione famosa, la vera regina dell’isola. Una strepitosa grotta sommersa con delle stalattiti e stalagmiti che sembrano colonne di un luogo sacro. È la Cattedrale. I quattro diving center dell’isola ormeggiano i loro gommoni e le loro barche quasi tutti i giorni.

Desirée lavora in uno di questi, Marettimo Diving Center. E accompagna i subacquei in questa maestosa grotta lunga quasi novanta metri. E in ogni immersione incontra qualche esemplare di aquila di mare.

Ma quel giorno, il suo gruppo deve attendere che ne rientri un altro, che accidentalmente ha alzato un po’ troppa sospensione. Lei è una subacquea molto coscienziosa e preferisce non far correre inutili rischi ai suoi subacquei. Decide quindi di spostare l’attenzione della sua perlustrazione sull’orlo della secca di Cala Martino, un luogo inesplorato perché tutti vogliono entrare nella grotta. Incontra 28 aquile di mare. Esce con il cuore che esplode e con l’adrenalina a palla.

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo
Photo Credit: Paolo Isgro

Torna in quel luogo, inizia a fare dei video. Ogni volta le aquile le vanno incontro.

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo
Photo Credit: Paolo Isgro

Ma siamo a fine stagione, Desirée riempie tristemente il suo borsone con tutta l’attrezzatura e torna mestamente a Palermo, all’Università, dove sta finendo il corso magistrale di laurea in biologia marina. 

Inizia una spasmodica ricerca in letteratura scientifica e trova alcune pubblicazioni sull’aggregazione di aquile di mare alle Azzorre. In un ambiente simile e nello stesso periodo. E allora fa la segnalazione ai suoi professori.

Estate 2021

Desirée torna a Lampione, dagli squali grigi, per concludere il suo stage, prima della tesi di laurea.

Qui, il team con il quale collabora, utilizza un sistema di registrazione video in remoto, innescato con delle esche subacquee (baked remote underwater video). Grazie al quale i ricercatori riescono, in assenza di disturbi da parte dell’uomo, a studiare il comportamento di questi fantastici esemplari.

Marettimo, agosto 2021

Poi torna a Marettimo, dalle sue aquilette, come le chiama lei. Sempre al Marettimo Diving Center.

Forte di questa esperienza vissuta a Lampione, decide di zavorrare delle GoPro sulla sabbia, a profondità diverse, per avere più campi possibili di studio. Anche sulla sabbia, dove le aquile vanno a nutrirsi di molluschi bivalve o a riposarsi.

Durante le sue immersioni guidate, al comando di gruppi di subacquei, Desirée sa già che le aquile sono solite a frequentare l’ambiente alla base della caduta della secca. A 38 metri di profondità, sulla sabbia e sul coralligeno. Mentre dai video delle Go Pro, che riprendono l’ambiente quando non c’è nessuno, si scopre che sono solite rimanere a profondità minori, attorno ai 23/25 metri, all’apice della secca, in mezzo alla posidonia.

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo
Photo Credit: Paolo Isgro

La prima analisi empirica ci evidenzia ciò che in cuor nostro già sappiamo… la nostra comunità, quella dei subacquei, è un elemento esterno all’ambiente liquido. Siamo visitatori, purtroppo molto rumorosi, probabilmente a causa delle nostre bolle. Man mano che ci avviciniamo a loro, i pesci tendono ad allontanarsi da noi. Le aquile di mare, ad esempio, tendono a scendere in profondità abbandonando l’habitat che prediligono, passando dalla posidonia al corallino. Fermandosi a 38 metri di profondità, forse perché più in basso non possono scendere.

Qui l’aggregazione è vera. Mentre gli incontri con gli squali sono rari e si possono incontrare al massimo tre o quattro esemplari per volta, le aquile di mare si palesano anche in gruppi di sessanta e a volte settanta esemplari a immersione.

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo
Photo Credit: Paolo Isgro
Ma perché le aquile di mare hanno scelto Marettimo?

Purtroppo conosciamo molto poco sulle abitudini e sullo stile di vita di questi animali. L’ultimo dato ufficiale, di cui disponiamo, sulla numerosità della specie è datato 2016. Da quella data non sappiamo se il numero di esemplari sia aumentato o diminuito.

Desirée ha recuperato la pubblicazione relativo allo studio fatto nella grotta di Ilhéu Das Cabras, nelle Azzorre. Qui, in un ambiente simile a quello di Marettimo, le aquile di mare pare che scelgano questo luogo come nursery, come un sito riproduttivo e di allevamento della specie. Ma anche come luogo adatto all’alimentazione, dove ci sono molte correnti. Tra le quali fluttuare e trovare cibo, in una situazione di esigenza di basso consumo energetico.

A Marettimo, Desirée non è ancora riuscita a darci una risposta certa. Ma le aquilette, le sue ragazze, come lei le chiama, sono entrate nella sua vita. A tal punto che ha deciso di renderle protagoniste della sua tesi di laurea, che ha discusso la primavera scorsa.

L’aggregazione delle aquile di mare a Marettimo
Photo Credit: Paolo Isgro

I dati contenuti in questo lavoro, purtroppo, non sono ancora pubblicabili. Vuole confrontarli con i dati che raccoglierà nella campagna di studi che farà quest’estate. Sempre qui, sempre a Marettimo, dove le sue acque cristalline e i suoi fondali blu rapiscono il cuore dei subacquei.

Agosto 2022

Quest’estate, a fine agosto, io ci vorrei andare a vedere le sue aquilette. E vorrei essere utile alla sua ricerca. Penso al fatto che il rumore delle bolle di noi subacquei le obbligano a scendere a profondità maggiori rispetto all’habitat che loro prediligono.

E allora mi è venuto in mente di provare ad avvicinarmi a loro utilizzando un rebreather, lo strumento meno rumoroso di cui dispongo. Penso alla profondità massima di quel sito, 38 metri. Allo strumento più semplice da utilizzare, in un ambiente simile. Penso di utilizzare Horizon. Mi piacerebbe coinvolgere un gruppo di amici, utilizzatori di Horizon. Vorrei creare un piccolo team. Mi piacerebbe pensare che questo team possa dare un contributo alla ricerca di Desirée.

Per capire se, senza bolle e senza rumore, il subacqueo riesce ad essere meno invasivo non obbligando le aquile di mare ad abbandonare il loro habitat per scendere a profondità che probabilmente gradiscono meno.

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