Computer subacquei

I computer subacquei sono tutti uguali o qualcuno è meglio degli altri? Considerato che non ci salvano la vita e non ci evitano il rischio di un giro di giostra in camera iperbarica, vorrei capire se, impostati allo stesso modo, forniscono almeno lo stesso risultato. E se vale la pena spendere molto più di 1.000€ per il top di gamma o possiamo anche star tranquilli con qualcuno meno caro e meno iconico.

Antefatto

Mese di giugno di un paio di anni fa, luogo imprecisato. Mi ricordo perfettamente dove eravamo ma preferisco non entrare nei dettagli, non voglio fare riferimenti in merito.

Ci stiamo preparando per un’immersione profonda. Con noi un istruttore ed un allievo. L’istruttore ha bisogno di un computer di back up, gli propongo il mio Genius, della Mares.

“Io, a 80 metri con un computer della Mares non ci vado” mi risponde l’istruttore. Non ribatto ma ci resto male. Un po’ perché ha rifiutato un mio aiuto del tutto disinteressato. E poi perché a quest’azienda ci sono particolarmente legato e mi spiace quando viene denigrata gratuitamente.

Come nasce l’idea riprovare dei computer subacquei?

Sempre mese di giugno, questa volta anno 2023, luogo preciso. Sono a Isola delle femmine, in occasione dell’XR Camp.

Sto pranzando con Sergio Angelini, direttore ricerca e sviluppo di Mares. Tra il milione di cose che fa, lui progetta anche i computer subacquei. E nei suoi trent’anni di attività, al servizio delle più grandi multinazionali della subacquea, qualche computer subacqueo, diventato poi leggenda, l’ha costruito. Ma non è questo il momento di fare la sua biografia. Magari un giorno la farò e, vi garantisco, ne rimarreste affascinati.

Lui, gli algoritmi e i gradient factor li conosce per davvero. Probabilmente a memoria. Invece io, che di subacquea ce ne capisco molto poco, in questo campo particolare annaspo vergognosamente.

Fortunatamente, un piatto di spaghetti ai frutti di mare, del quale sento ancora il sapore in bocca, accomuna le nostre esperienze.

E da persona estremamente pratica quale sono, ad un certo punto esco con la classica domanda della casalinga di Voghera: “scusa Sergio, ma se io mi immergessi con più computer subacquei, tutti con lo stesso algoritmo e tutti sentati allo stesso modo otterrei lo stesso risultato?”

“Prova” mi risponde laconicamente.

Perché questa prova sui computer subacquei?

Mi ritengo una persona fortemente orientata al fare, rivolto alla concretezza. Mi soffermo poco su aspetti astratti e, purtroppo, teorici. È un mio limite; come ho candidamente affermato prima, per me algoritmi, Buhlmann, VPM e gradient factor sono concetti molto ostici.

Se volete informazioni in merito chiedete ad altri. Ad esempio leggete questo blog del mio amico Yme Carsana:

https://www.ymecarsana.com/gradient-factors-come-sceglierli-e-capirli/

Volevo provare ad immergermi con più di un computer subacqueo semplicemente per vedere se alla fine davano lo stesso risultato oppure no. Ovviamente utilizzando gli stessi settaggi; ci capisco poco ma fin qui ci arrivo.

Perché volevo capire se davvero valesse la pena di spendere un sacco di soldi per acquistare il modello che tutti considerano un must have oppure no. Insomma, volevo capire se quell’istruttore subacqueo aveva ragione ad affermare che con un computer Mares non sarebbe mai sceso a 80 metri di profondità.

Agosto 2023

E così, mi sono munito di ben tre computer subacquei multigas. Uno mio, uno prestatomi da Andrea Di Vaira e uno che mi è stato fornito direttamente dalla casa produttrice. Tutti e tre funzionano con lo stesso algoritmo: Buhlmann ZHL-16C con gradient factors.

computer subacquei

Vorrei spiegarvi l’algoritmo con destrezza e snocciolando informazioni come fanno alcuni bravi subacquei ma preferisco rimandarvi alla pagina Wikipedia. Qui, trovate anche la spiegazione del codice ZHL-16C che per quelli strani come me è una nozione imprescindibile.

A questo punto ho pianificato di fare tre prove. La prima con un immersione ricreativa a 40 metri con una miscela EAN 28. La seconda con un’immersione ripetitiva a quella precedente con una miscela EAN 36 e un intervallo di superficie di un’ora. La terza, qualche giorno dopo, con un’immersione quadra a 55 metri di profondità, con un tempo di fondo di 20 minuti e con decompressione in EAN 50 e ossigeno.

Ovviamente, da buon praticone, ho anche deciso di fare dei confronti tra dimensioni, luminosità, ingombro, visibilità dei numeri e praticità nella gestione dei cambi gas.

Lunedì 21 agosto 2023 e le prime due prove dei computer subacquei

Day 1, diving center d’appoggio Massub Diving Portofino, dive site Area Marina Protetta di Portofino.

La preparazione: ricarica dei computer subacquei

La sera prima li ho caricato per bene. Anzi, a dire il vero ho caricato il Genius della Mares e l’iX3M 2 della Dive System. Il Perdix della Shearwater ha una batteria esterna che era molto più che sufficientemente carica.

Due parole sul metodo di ricarica ve le voglio dire.

Mares fornisce un’apposita pinza che si collega con un cavetto ad una presa USB. Per me che sono pigro e che cerco di fare sempre le cose in fretta riconosco che non è facilissimo agganciare correttamente il morsetto al dive computer affinché ricarichi correttamente.

Dive System invece fornisce un cavetto USB con un apposito connettore e anche in questo caso il collegamento non è così immediato.

Ad onor di cronaca in tutti e due i casi con un po’ di pratica il problema è ampiamente risolvibile.

Con Shearwater il problema lo si affronta quando è necessario cambiare la batteria. Ma qui il fastidio del pigrone sta nell’ordinarla in anticipo perché non è facilmente reperibile nei vari negozi.

La durata della carica, per tutti e tre è invece terribilmente lunga. Per il Perdix dipende dal tipo di batteria che inserite; quella raccomandata da loro dura addirittura una sessantina di ore. Tra Genius e iX3M 2 in durata vince Mares ma anche con Dive System potete stare molto tranquilli. Insomma, se vi scordate a casa il carica batteria, prima di un viaggio, le immersioni le fate lo stesso, sia con uno che con l’altro.

La preparazione: la configurazione dei computer subacquei

Vi ho già scritto che le prime due prove saranno in assetto ricreativo, con l’utilizzo di due miscele nitrox diverse e ripetitive. Ho deciso di utilizzare per tutti il gradient factor 80/80.

Si trattava ora di configurarli, smanettando con i pulsanti, rigorosamente senza leggere le istruzioni. Eh si, perché io le istruzioni non le leggo, nemmeno quando monto i mobili dell’Ikea. E infatti tiro giù un sacco di imprecazioni.

In questo caso, ho benedetto (in senso buono) Mares e Dive System perché hanno un menù molto semplice e intuitivo. Ho smoccolato con Shearwater perché non ha un menù con sotto menù e ciò mi ha obbligato spesso a tornare indietro, ogni volta che sbagliavo o schiacciavo troppo velocemente.

computer subacquei

Prima prova: Torretta

Nel mio libro, “Venti sfumature di blu” per chi non lo avesse ancora letto, quest’immersione l’ho definita il regno del rosso. Perché la parete e totalmente ricoperta da grossi ventagli di gorgonie rosse.

Ma io oggi, non le guarderò molto perché ho tre computer al polso da guardare, da capire e da riprendere con la mia Diveshot di Easydive.

Cerco subito profondità, abbandono la parete e mi sposto verso dei piccoli scogli, ad una quarantina di metri di profondità. Ci rimango sino a quando tutti e tre mi segnano decompressione.

Dopo 8 minuti e 53 secondi di immersione, a 38 metri di profondità, il Genius mi segnala che la mia NDL è finita. L’iX3M 2 e il Perdix mi dicono che ne ho ancora per 1 minuto. Rimango a quella quota per un altro paio di minuti e mentre il Genius pazientemente rimane con un NDL pari a zero gli altri due iniziano a segnarmi un minuto di decompressione a 3 metri. Il computer della Dive System mi segna un TTS di 6 minuti (suppongo pari alla risalita più la decompressione più la sosta di sicurezza di tre minuti) mentre lo Shearwater me ne segna 11 (suppongo perché sia dettato con una sosta di sicurezza di 5 minuti). Anche Mares mi restituirà lo stesso valore di Dive System.

In questa tabella trovate tutte le mie rilevazioni:

PROFONDITÀ
MINUTI
38 mt
8:53
39 mt
10:13
39 mt
11:47
30,6 mt
15:06
19,4 mt
18:14
15,8 mt
23:53
15 mt
27:52
14,5 mt
30:02
11,3 mt
34:07
5,3 mt
36:09
MARES0 NDL0 NDL3 MT 1′3 MT 2′3 MT 2′3 MT 2′3 MT 1′0 NDL99 NDLSAFETY STOP
DIVE SYSTEM1 NDL3 MT 1′3 MT 2′3 MT 4′3 MT 4′3 MT 4′3 MT 4′3 MT 3′3 MT 2′3 MT 1′
SHEARWATER1 NDL3 MT 1′3 MT 2′3 MT 3′3 MT 3′3 MT 3′3 MT 2′3 MT 2′3 MT 1′SAFETY STOP
computer subacquei
computer subacquei

Prime considerazioni sui computer subacquei

Volutamente non li ho accesi preventivamente in superficie, tutti e tre si sono accesi automaticamente alla profondità prevista dal produttore. Tra Mares e Dive System, in immersione, correvano circa 15 secondi di differenza (il Genius si è acceso dopo) mentre lo Shearwater si è acceso qualche secondo dopo l’iX3M 2.

Detto che il Perdix era impostato con una safety stop di 5 minuti contro una da tre per gli altri due è giusto segnalare che il Perdix segnala, sempre e comunque il TTS, anche quando il computer non è ancora in deco.

L’ultimo a segnare deco è stato il Genius che è stato anche il primo a smaltire la decompressione durante la risalita. Il più conservativo è stato quello della Dive System.

I computer non hanno mai restituito gli stessi identici valori durante l’immersione e i risultati finali, quando sono arrivato alla quota dei 10 metri, differivano di un paio di minuti. Alla sosta dei 5 metri Genius e Perdix erano appaiati mentre iX3M 2 differiva di un minuto.

L’immersione è stata molto bella. In particolare, mi sono goduto dei fantastici passaggi di corvine e di saraghi. E le immancabili cernie.

Seconda prova: il Faro di Portofino

Un’ora di pausa, un’ora per mangiare un pezzo di focaccia (da Massub è sempre così, dannati ragazzacci) e per cambiare il gas nei computer (operazione facile per tutti e tre, con i soliti accidenti quando è il momento del Perdix sempre perché non ha i sotto menù). Insomma, ho tempo anche per prendere un po’ di sole.

Ora scenderò con un EAN 36. Ed è un peccato perché al Faro non oltrepassare i 28 metri di profondità sarà abbastanza castrante. Laggiù ci saranno tutte quelle belle gorgonie rosse con le loro stelle gorgone appese. Mentre io controllerò il mio armamento di computer subacquei dall’alto. Cosa diavolo mi è venuto in mente… E tra l’altro ognuno fa quello che vuole…

Anche in questo caso, sebbene andare in deco con un Nitrox 36 (ben anche con un intervallo minimo di un’ora appena) sia pressoché impossibile, le mie tre cavie mi hanno restituito risultati molto, ma molto diversi tra loro.

Ecco la tabella:

PROFONDITÀ
MINUTI
26,7 mt
7:34
22,2 mt
10:08
20,9 mt
15:43
14,7 mt
29:43
MARES24 NDL41 NDL26 NDL99 NDL
DIVE SYSTEM20 NDL39 NDL21 NDL99 NDL
SHEARWATER30 NDL45 NDL29 NDL99 NDL

Prime considerazioni sui computer subacquei

Sebbene fossi in assetto ricreativo e sebbene respirassi un gas molto cautelativo non mi attendevo una punta di 10 minuti di NDL di differenza tra un computer e un altro. Con un immersione ricreativa ma profonda alle spalle e conclusa da poco più di un’ora.

Le prove ricreative non sono state confortanti. Mi hanno ingarbugliato la testa ancor di più.

E mentre ripenso alla stella gorgone che ho visto a 28 metri su un ramo di gorgonia rossa e alla quantità imbarazzante di pesce che ho visto sto già riflettendo sull’immersione che farò venerdì.

Vedremo cosa ne verrà fuori…

Venerdì 25 agosto 2023

Day 2, diving center d’appoggio Massub Diving Portofino, dive site il relitto del Bolzaneto.

Visti i risultati delle prove precedenti e considerato che oggi mi immergerò su un relitto ad una profondità massima di 55 metri, con un tempo pianificato di 20 minuti di fondo, ho deciso di valutare il mio tuffo anche con le tabelle. Sebbene io scenda in acqua con ben tre computer subacquei… Pensate un po’ come sono messo…

Il Bolzaneto

È il giorno del Bolzaneto, del mio debutto sul Bolzaneto. Non ci sono mai stato e sarebbe un’occasione unico per vederlo per bene e per raccontarvelo su queste pagine.

Ma oggi ho una missione, per me, per il mio essere pragmatico, e per il mondo intero della comunità subacquea.

Vedere se i computer subacquei sono tutti uguali.

Però il relitto lo guarderò bene, lo riprenderò e ve lo racconterò… Ve lo prometto!!!

Pianificazione dell’immersione e configurazione dei computer subacquei

Cambia il setting e cambia anche il mio mindset… Abbandono la muta semi stagna che mi ha fatto compagnia in quest’estate calda, con la temperatura dell’acqua a livelli quasi tropicali. Abbandono anche la configurazione ricreativa. Un po’ mi spiace, perché mi è sembrato di tornare indietro di tanti, tanti anni fa. Quando, più giovane, più aitante e addirittura con qualche ciuffo di capelli intesta, passavo l’estate con la muta umida addosso.

È ora di rimettere la muta stagna. E con lei il bi bombola con una miscela Trimix 21/35 e le due fedeli decompressive, rispettivamente cariche di EAN 50 e O2.

L’obiettivo è il relitto del Bolzaneto, profondità massima 55 metri e media a 50. I tre computer sono configurati con gradient factor 70/70.

Ecco cosa ne è venuto fuori:

PROFONDITÀ
MINUTI
51,5 mt
07:41
51,2 mt
11:31
41,1 mt
20:58
22 mt
25:04
12 mt
28,12
9 mt
29,56
6 mt
34:00
5 mt
39:00
5 mt
44:00

5 mt
45:00
5 mt
45:30
5 mt
46:24
MARES6 mt
3′
9 mt 1′12 mt 2′12 mt 2′9 mt 3′9 mt 2′6 mt 12′6 mt 7′6 mt 2′6 mt 1’SAFETY
STOP
SAFETY
STOP
DIVE SYSTEM6 mt
1′
12 mt 1′15 mt 1′12 mt 2′12 mt 1′9 mt 3′6 mt
3′
3 mt
7′
3 mt
3′
3 mt
1′
3 mt
1′
SAFETY STOP
SHEARWATER6 mt
2′
9 mt 1′12 mt 1′12 mt 1′9 mt 3′9 mt 1′6 mt 11′6 mt 7′6 mt 2′DECO CLEARDECO CLEARDECO CLEAR

Concludendo, sui computer subacquei

E adesso? Quali conclusioni si possono tirare?

Partiamo dal fatto che mi sono dimenticato di configurare come sosta più alta 6 metri il computer di Dive System e che lo stesso computer è stato l’ultimo con il quale ho cambiato gas. A proposito, chiedo scusa al mio buddy che, poverino richiedeva giustamente la mia attenzione sul suo cambio gas…

Il cambio gas

Ecco, il cambio gas. Forse l’operazione più impegnativa.

Conosco bene il menù dello Shearwater e ci ho messo un attimo anche se lui non ti segnala nulla perché ti considera il campione del mondo della subacquea. In ogni caso, se non conosci le istruzioni (che sono semplici, per carità…) secondo me bestemmi.

Dive System invece ti segnala che la quota è consona. E utilizzare il suo menù e i suoi sotto menù è un giochetto da ragazzi, anche per me che non avevo mai fatto un cambio gas con questo computer subacqueo.

Anche il Genius ti segnala la quota consona per il cambio gas e se agisci nel breve lasso di tempo della segnalazione, cambi gas in un attimo. Se per caso perdi l’attimo (ah… il carpe diem) devi armeggiare con i tasti e con quelle piccole e odiose icone che un vecchio presbite come me non becca mai. E ecco perché ho cambiato subito il gas del Genius e poi degli altri. Quindi, utilizzatori presbiti del Genius imparate a memoria il passaggio che è meglio…

Dimensione e visibilità, sott’acqua e non

Il più piccolo è il Perdix, ma in questo caso piccolo non vuol dire quello che state pensando… Le sue dimensioni sono perfette ed ergonomiche per il polso. E la visibilità delle informazioni, fuori e nell’acqua sono perfette e nitide. Anche in controluce.

L’ergonomia e la vestibilità (cinturino e non laccetti) del Genius per me è il top. La visibilità, in particolare fuori dall’acqua, è invece il vero difetto del Genius. Le scritte del sotto menù sono davvero troppo piccole per me. Lo uso spesso e ho imparato a memoria i passaggi, però in barca e sotto il sole è complicato riuscire a leggerlo e a settarlo. In acqua la visibilità delle informazioni principali, invece, è la migliore di tutti. Peccato per quelle iconcine piccole piccole…

L’iX3M 2 nel complesso ha un’ottima visibilità sia fuori che dentro l’acqua ed è adatto anche a quelli come me che ci vedono poco e che non leggono le istruzioni.

Ma danno le stesse informazioni?

E, dulcis in fundo, il motivo della mia prova. Danno tutti le stesse informazioni? Evidentemente no, come avrete capito leggendo le tabelle.

Però, devo dirvi, nella prova più importante, ovvero quella dell’utilizzo di tre gas, i risultati sono stati abbastanza simili. Ma non uguali.

Quindi, io d’ora in poi, finita la deco mi faccio ancora qualche minutino a tre metri facendo finta di avere un computer di back up più conservativo e poi salgo.

Tanto, i computer subacquei non ci salvano la ghirba, non ci evitano il rischio di un bel giro in camera iperbolica ma sono, solo e soltanto, un validissimo ausilio di informazioni.

Ora vado in negozio e ne scelgo uno. Comprerò il più caro? Il più iconico? Vedremo…

Grazie a Sergio Angelini di Mares per aver stimolato in me questa malsana idea. Grazie a Giacomo Guerrieri di Dive System per avermi prontamente fornito il loro computer subacqueo senza nemmeno chiedermi approfondimenti sulle mie prove del tutto empiriche e prive di fondamento. E grazie ad Andrea Di Vaira che è partito per le Maldive senza il suo Perdix perché lo ha dato a me. Ma poi, che se faceva del Perdix alle Maldive? Boh…

E poi grazie, come al solito, ai ragazzi di Massub Diving Portofino