Immersione sotto i ghiacci a Lavarone

L’immersione sotto i ghiacci a Lavarone. Under Ice è un evento storico organizzato da OPES. Il racconto dell’esperienza di immergersi sotto uno strato di ghiaccio con l’acqua a 2 gradi. Con la sicurezza garantita dal Nucleo Carabinieri Subacquei e dal Nucleo Sommozzatori della Polizia di Stato.

Farà freddo?

Questo era l’interrogativo più pressante che mi ponevo da giorni.

Sono un tipo freddoloso, evito le immersioni nei laghi perché non amo provare la sensazione del freddo sott’acqua.

E da quando ho deciso di partecipare ad un evento che prevedeva ben due immersioni in un lago ghiacciato ho iniziato ad arrovellarmi la mente su quanto freddo avrei patito sotto uno strato di ghiaccio spesso qualche centimetro.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone
Lago di Lavarone

L‘immersione sotto i ghiacci a Lavarone

Ma andiamo con ordine e partiamo da chi mi ha coinvolto in questa pazzia. Il “colpevole” si chiama Andrea Di Vaira che, insieme ad alcuni suoi “folli seguaci”, ha deciso di aderire a questo evento che il mio amico Enzo Polimeni ogni anno organizza.

Enzo è il responsabile nazionale per l’attività subacquea dell’OPES, un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI e dal CIP, nonché una rete nazionale di Terzo Settore.

E così, come in ogni rigido inverno, arriva puntuale questa manifestazione, UNDER ICE, sotto i ghiacci.

Un’occasione quasi unica nel suo genere, nella quali i subacquei, oltre ad acquisire nuovi skills tecnici, possono provare un’esperienza unica, in un ambiente molto affascinante.

Quella che va in scena quest’anno è la nona edizione ufficiale.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone
Quella che va in scena quest’anno è la nona edizione ufficiale

Sabato mattina

Ed eccomi qui, armato di sottomuta Santi da 400 grammi e riscaldatore Mares Active Vest. Con guanti stagni ed una fantastica palandrana con il pelo per coprirmi dal gelo quando sono fuori dall’acqua.

C’è un vento decisamente fastidioso e, soprattutto, fa molto freddo. Il sole tenta di far capolino tra le nubi mentre gli addetti all’organizzazione, armati di motosega, stanno tagliando il ghiaccio.

Io me ne vado al caldo, nell’area convegni dell’hotel che sorge nella parte meridionale del Lago di Lavarone.

Enzo e lo staff dei reparti subacquei di Polizia e Carabinieri ci parlano dell’immersione, dell’organizzazione e, in particolare, della gestione delle imbracature che verranno utilizzate per garantirci di immergerci in totale sicurezza.

La prima immersione

Ma è ora di prepararsi. Io, Andrea e Salvina abbiamo deciso di portare con noi in nostri SCR Mares Horizon.

Credo, ma non ne sono certo, che nessuno ci abbia ancora mai provato. Nel senso che, forse, saremo i primi ad immergersi in un lago ghiacciato, ad una temperatura dell’acqua di 2 gradi, con addosso questa configurazione.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone
Saremo i primi ad immergersi in un lago ghiacciato, ad una temperatura dell’acqua di 2 gradi, con addosso questa configurazione

Indosso la cima che mi terrà sempre in contatto con la superficie e che mi permetterà, attraverso degli appositi segnali fatti di strattoni, di comunicare con chi sta svolgendo il servizio di sicurezza in superficie.

Poi indosso l’Horizon, la bombola, pinne, maschera, guanti e cappuccio. Ed entro in acqua.

L’impatto con il gelo

Mi aspettavo di provare una sensazione di gelo. E invece no!!!

Oddio, quest’estate, alle Maldive, stavo meglio. Ma pensavo davvero peggio…

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone
L’impatto con il gelo

Quindi, scarico il GAV e scendo. Ed entro nella zona coperta da una spessa lastra di ghiaccio.

Sotto il ghiaccio

L’ambiente è scuro ma non buio. Il fondale è limaccioso, bisogna far molta attenzione a rimanere in assetto, onde evitare di alzare sedimento e rischiare di non vedere più nulla.

Ma ciò che mi incuriosisce di più è vedere, da vicino, la lastra di ghiaccio e capire che cosa si prova ad essere sott’acqua in un’area dalla quale non si ha l’accesso diretto in superficie.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone
Vedere da vicino la lastra di ghiaccio

Oggi, per me è un’esperienza, una sorta di gioco. Sono in totale comfort e sicurezza. L’imbraco e l’assistenza in superficie mi fanno vivere il momento nel modo più corretto, senza alcun pensiero.

Dopo una decina di minuti, vi volto di 180 gradi e riprendo la strada verso la superficie.

Sabato pomeriggio

Ogni evento che si rispetti ha una parte formativa.

Leonardo Braschi, presidente di IRC Comunità, ci ha parlato di formazione PBLSD mentre il dottor Edgardo Carelli di ipotermia. Massimo Pieri e Riccardo Pelliccia hanno introdotto le nuove frontiere della ricerca di DAN Europe.

Infine i professionisti del Nucleo Carabinieri Subacquei e del Nucleo Sommozzatori della Polizia di Stato hanno illustrato nel dettaglio come si gestisce e come si comunica attraverso una braca. È un sistema complesso e, allo stesso tempo, affascinante. Lancio un’idea a chi si occupa di strutturare i percorsi formativi: “perché non introdurre gli elementi di base all’interno dei programmi educativi, inerenti a queste specialità?”

Domenica mattina

Domenica mattina è un altro giorno. Il cielo è terso e il sole splende, magnifico, tra i monti innevati. In compenso, fa davvero freddo; i vetri delle nostre autovetture sono completamente ghiacciati.

Non oso pensare al momento della vestizione della muta o a quando, a mani nude, dovrò assemblare l’Horizon.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone

E questo sarà nulla in confronto a ciò che ho fatto per dare un contributo alla ricerca scientifica di Dan Europe.

In realtà, ho accettato molto volentieri l’invito di Max Pieri ad indossare la fascia, con tanto di sensori, attraverso la quale i ricercatori DAN Europe saranno in grado di visualizzare e analizzare alcuni parametri fondamentali, come l’ECG. Queste informazioni permetteranno loro di valutare e conoscere nuovi fattori di rischio di infiammazioni durante le nostre immersioni.

Tutto ciò è bello e gratificante… peccato che, per indossare la famosa fascia, io abbia dovuto spogliarmi a petto ignudo, al freddo e al gelo di Lavarone.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone

E peccato che, per fornire dati utili per un periodo sufficiente, io abbia dovuto rimanere sotto quest’acqua ghiacciata per oltre un quarto d’ora…

Che cosa c’è sotto la superficie del lago

Grazie a ciò ho però avuto la possibilità di gironzolare per il lago, in direzione centro.

E qui, un po’ di storia romanzata ci sta davvero bene…

Il lago di Lavarone è un piccolo bacino che si trova su un altopiano a circa 1100 metri sul livello del mare. È profondo al massimo 17 metri. Ha origine carsica e si creò dopo un lento invaso di una conca, detta dolina.

Una quarantina di anni fa furono trovati dei tronchi d’albero, ancora radicati sul fondo. Risalgono al 210 a.C.

Ecco, secondo la leggenda, dove ora sorge il lago ci sarebbe stato un bosco rigoglioso che apparteneva a due fratelli. Questi litigarono furiosamente tra di loro per ottenere la piena proprietà del bosco. E Dio, per punirli, lo fece sprofondare riempiendo il declivio d’acqua. Eliminò, così, l’oggetto del contendere.

Io, pinneggiando lentamente, mi sono imbattuto in alcuni grossi tronchi che emergono dal fondale limaccioso. Con ciò non voglio dire che la leggenda abbia solide basi di verità. Però, il bosco, più di duemila anni fa, c’era davvero.

Immersione sotto i ghiacci a Lavarone

Conclusioni

Sono arrivato sin qui, con la curiosità del bimbo e con la paura del freddoloso.

“Meglio rimanere fuori al freddo

che al tepore della rinuncia”

(Beno Fignon)

Ringraziamenti

Grazie a Enzo Polimeni, grande organizzatore dell’evento, insieme a Simona e a tutto lo staff di Maco Sub.

Grazie a DAN Europe per avermi concesso l’onore di aiutare la loro preziosissima ricerca.

E grazie alle forze dell’ordine, al Nucleo Carabinieri Subacquei e al Nucleo Sommozzatori della Polizia di Stato. Grazie al continuo contatto con la braca, che loro gestivano, ho potuto gironzolare per il lago in totale sicurezza. Il loro supporto e la loro incredibile competenza sono stati fondamentali.

Con me:

Andrea Di Vaira, Paolo Gomarasca, Franco Nembrini, Mattia Beretta, Marta Omati, Salvina Montalto, Luca Ravelli, Carlo Sala, Milena Baccichet, Barbara Conz, Valerio Leone, Alice Lerose.