Immersione a Marettimo l’orlata di San Simone: una spianata ricoperta di Posidonia che crea dei picchi rocciosi, canyon e tunnel meravigliosi. Ricoperti da gorgonie e madrepore. Immersione imperdibile per un subacqueo, a Marettimo.
28/08/2022 Marettimo
È appena sorto il sole quando apro la porta della nostra casa a Marettimo. Di fronte allo scalo vecchio, con i suoi ammassi di Posidonia secca e con le barche dei pescatori. Qualcuno di loro sta chiacchierando sommessamente. Quasi certamente dicono che oggi nessuno uscirà.
C’è un forte vento di scirocco, nubi scure si ammassano sul Monte. La corrente da sud increspa il mare minacciosamente.
In questi giorni a Marettimo noi abbiamo un compito: quello di andare a monitorare le aquile di mare.
Proveremo ugualmente ad andare a Cala Martina per la nostra giornata di monitoraggio. Ma, appena superiamo Punta Bassana, siamo costetti a rinunciarvi. Oggi le aquile di mare staranno da sole.
Il resoconto completo della nostra spedizione sulle aquile di mare di Marettimo ve la racconterò prossimamente sulle pagine di questo blog.
Immersione a Marettimo: l’Orlata di San Simone
Abbiamo pochi giorni a disposizione, qui a Marettimo. E non possiamo assolutamente rinunciare a una giornata di immersioni a causa dello scirocco.
Il nostro piano B è una boa davanti al porto a circa un miglio di distanza.
La navigazione fortunatamente dura poco le condizioni del mare sono quasi proibitive. Sul sito, in superficie, c’è davvero molta corrente.
La base dell’immersione a Marettimo dell’Orlata di San Simone è una spianata di Posidonia a 18 metri di profondità. Anche sott’acqua la corrente è forte, planiamo sul fondo e superiamo la base della roccia.
Incontriamo dei grossi picchi rocciosi che sono ricoperti di coralligeno. Le gorgonie rosse si presentano con dei rami medio grossi, molto belli e con i polipi completamente aperti.
Tra i picchi rocciosi si formano dei meravigliosi canyon. Li percorriamo in mezzo ai ventagli di gorgonie che si aprono al loro interno. I giochi di luce sono meravigliosi.
Uno di questi picchi non poggia completamente sulla sabbia ma crea un tunnel con la volta ricoperta dai polipi gialli della Leptosammia pruvoti e da quelli arancioni degli Astroides calycularis. I loro polipi sono belli carnosi ed aperti, grazie alla corrente stanno nutrendosi.
Provo delle sensazioni già conosciute, tipiche dei mari del Sud del Mediterraneo. Mi sembra di essere tornato a casa, mi sembra di essere tornato a Cala Tramontana, a Pantelleria, nei giorni in cui la corrente rendeva quel posto unico.
Nelle tane scoviamo delle cernie e degli scorfani. Grazie ai nostri SCR Horizon della Mares riusciamo ad avvicinarle e a fare dei primi piani con le nostre videocamere.
Risalendo, nel blu, ci sono i barracuda c’è molta corrente. Ci limitiamo a vederli, da lontano.
Rimaniamo sott’acqua 48 minuti, mantenendo una profondità media di quasi 30 metri. Dopo 30 minuti di fondo il mio computer segna tre minuti di decompressione. Potenza dell’Horizon.
La profondità massima che ho raggiunto durante questa immersione a Marettimo all’Orlata di San Simone è di 38 metri, mi sono immerso con una bombola S80 carica di nitrox 34, con un set point del 28%. Ho consumato appena 60 bar.
Il rientro
E il momento del ritorno.
Lo scirocco è aumentato, ora è veramente difficile rientrare in porto.
Lo zio Mauro, il comandante della nostra barca, decide di ripiegare sul vecchio scalo, quello antistante casa nostra. Attracchiamo sulla Posidonia secca, a mucchi.
Durante il nostro ritorno, una scena che non potrò mai dimenticare.
Ci avvicina un peschereccio che inevitabilmente crea delle onde. In un piccolo attimo di disattenzione, a causa di queste onde, la nostra barca inizia ad imbarcare acqua dalla prua. Una cascata di acqua di mare entra dentro la nostra barca. La prontezza di Andrea Di Vaira è immediata: riesce a salvare il suo SCR Horizon poggiato sulla vetroresina a prua. Immediatamente ci spostiamo a poppa per cercare di dar peso all’imbarcazione e rimetterla di nuovo in assetto di navigazione.
Lo zio Mauro, il comandante, viene colto da un attimo di panico ed esclama, in dialetto stretto: “maronna!!! O’funno ninniamo”.
Purtroppo non abbiamo avuto la prontezza di registrare questo video, che avrebbe decisamente spopolato sui social network.
Ci rimane questo fantastico ricordo…
Il temporale e la quiete dopo la tempesta
Nel pomeriggio il maltempo aumenta.
Marettimo è completamente ricoperta di nubi scure e minacciose. Verso sera un fortissimo tropicale temporale, quasi tropicale. Uno scroscio d’acqua che dura circa 20 minuti e poi finisce all’improvviso.
Il cielo torna azzurro, lo scirocco smette come d’incanto, lasciandoci in regalo una frizzante temperatura rinfrescante.
Anche questa è magia!!!
Domani potremo tornare dalle aquile di mare e, vi prometto, prima o poi ve la racconterò…