Lo Scoglio della Formica a Santa Flavia

Lo Scoglio della Formica, a Santa Flavia, in Sicilia, è un paradiso della biodiversità. Una montagna sommersa frequentata da tonni e ricciole e ricoperta da enormi ventagli di gorgonie e splendidi ciuffi di corallo nero

Testi e foto di Fernando Scalici

Santa Flavia e la frazione Porticello

Siamo in Sicilia, nella frazione di Porticello del comune di Santa Flavia che da tempo immemorabile deve la sua economia all’attività di pesca ed al suo indotto. Da semplice sito di prelievo di arenaria necessaria per la costruzione dei palazzi nobiliari di un tempo, si è trasformata, via via, in luogo di residenza di una vitale piccola ma importante comunità di pescatori. Che, di volta in volta, hanno saputo essere inventori di sistemi di pesca e scopritori di banchi di più efficace sfruttamento. La iniziale piccola comunità, cresciuta intorno all’attività di pesca dell’antica tonnara di Solanto – una delle più antiche tonnare fisse dell’isola-, si è evoluta nel tempo. Affrontando, un po’ per necessità e un po’ per voglia di nuove esperienze imprenditoriali, anche il campo della prima conservazione e trasformazione del pescato.

Santa Flavia e il mare, un legame indissolubile che dura da sempre. Tutto ebbe inizio grazie agli antichi Fenici. Che una volta giunti qui non si accontentarono di una breve vacanza al mare come potremmo fare noi oggi ma decisero di fondare un importante polo commerciale dal quale nacque l’antica città di Solunto. 

Oggi Santa Flavia è un piccolo comune alle porte di Palermo. La vicinanza ad una grande città e il secondo porto peschereccio della Sicilia hanno rappresentato la fortuna di questa piccola città. 

Inoltre, proprio i fattori di cui dicevamo, il mare e la vicinanza ad una grande città, rendono Santa Flavia una delle mete turistiche più attraenti di tutta la Sicilia.

La secca delle Formiche

A circa un miglio da qui c’è una montagna sommersa. Che da una profondità di oltre 60 metri  raggiunge con due “ punte” la superficie del  mare.  Questo sito viene chiamato  “Scoglio della Formica” o più  familiarmente “la Formica ” .
 
La secca risulta molto pericolosa per la navigazione. Uno dei due sommi  affiora per circa cinquanta centimetri mentre l’altro si trova appena sotto la superficie del mare.

Questo luogo è stato, nella varie epoche tra cui quella fenicia e romana,   teatro di numerosi naufragi di imbarcazioni. Ancora oggi è possibile incontrare numerose testimonianze di ciò: cocci di anfore, ancore varie di più  periodi storici ed un ceppo d’ancora romana.

La Formica, un paradiso per la biodiversità

Immergendosi sin dai primi metri si possono ammirare scorfani, polpi, nudibranchi e folti branchi di occhiate e salpe.
È frequente inoltre imbattersi in banchi di ricciole e carangidi in caccia ed incontrare talvolta pesci luna e tonni

Lo Scoglio della Formica


Dalla profondità di 30 metri fino ai 50 metri si rimane stupiti ed affascinati da giardini fittissimi di gorgonie rosse, alcionari nonché aragoste, grossi Scorfani, musdee e murene.
Nel versante nord-ovest, dai 50 metri di profondità in giù, su un fondale velocemente degradante, si possono ammirare estese colonie di corallo nero e grandi ventagli di Eunicella verrucosa.

Un sentito ringraziamento a Fernando Scalici, autore delle meravigliose foto e… autore ed ispiratore anche del testo… GRAZIE FERNANDO!!!

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