Squali martello: il mio primo incontro con loro

La prima volta che ho visto gli squali martello, la prima volta che mi sono immerso nel blu. Le prime volte che non si scordano mai. Le prime volte che ricordi sempre.

Maldive, 5 febbraio 1998

Credo sia molto presto quando sento bussare alla porta della mia cabina. Dall’oblò, filtra una luce tenue, il sole deve ancora sorgere. Sono sveglio, ho dormito poco; un sonno agitato mi ha accompagnato tutta la notte. L’adrenalina pulsa nel mio corpo, oggi è il giorno degli squali martello.

Sono alle Maldive, su una comoda barca da crociera. L’itinerario prevede un tour di immersioni tra gli atolli di Male Nord, Male Sud e Ari. Sono un subacqueo con un’esperienza abbastanza limitata, ho conseguito da poco la certificazione CMAS due stelle ed ho alle spalle non più di trenta immersioni. Sono partito per questa vacanza subacquea insieme ad un amico, decisamente più esperto di me. È la prima volta che mi immergo al di fuori del Mar Mediterraneo.

La sera precedente, la nostra guida subacquea ci ha informato che la barca sarebbe transitata in una zona dove è possibile incontrare gli squali martello. Ci ha chiesto se avessimo voglia di provarci. Non prometteva nulla, le percentuali di riuscita non erano alte. Ci saremmo dovuti immergere nel blu, scendere intorno ai 40 metri di profondità e rimanere in assetto lasciandoci trasportare dalla corrente, in attesa dell’eventuale incontro. Inoltre, bisognava alzarsi molto presto per essere pronti ad entrare in acqua non appena sarebbe albeggiato.

Emozioni e ansie della prima volta

Il sole sta sorgendo quando mi trovo pronto, con la bombola sulle spalle, sul dhoni di appoggio. La temperatura è ancora fresca, una leggera brezza mi sta accarezzando il volto. Provo qualche brivido, sono teso ed emozionato. Penso agli abissi di questo specchio di mare e mi immagino laggiù nel tentativo di rimanere in assetto. Mi assalgono dubbi e perplessità. Intorno a me percepisco eccitazione. Animali che stanno sentendo l’odore della preda. Io no, confesso, ho paura. Non degli squali, che peraltro non so nemmeno se vedremo. Ho paura dell’abisso, di un eventuale corrente che mi potrebbe far perdere contatto con i miei compagni, di non riuscire a tenere l’assetto e di sprofondare giù.

Dhoni pronto per gli squali martello
L’immersione

Ma siamo sul punto, esattamente a Madivaru Kandu, non c’è più tempo per pensare; è ora di entrare in acqua e di sgonfiare immediatamente il GAV. La discesa è veloce, compenso e cerco di non perdere di vista i miei compagni di immersione. Arriviamo ad una profondità di 30 metri, la corrente è molto scarsa. Prendo contatto con l’ambiente. La luce fioca dell’alba dona all’acqua un aspetto plumbeo, decisamente poco tropicale.

Strizzo gli occhi per acuire la vista, sotto di me una colonna d’acqua infinita che non permette di immaginare dove possa essere il fondo. Fluttuiamo nel blu per molti minuti. Guardo il mio computer subacqueo, il tempo di non decompressione è pressoché finito. Non ci resta molto tempo.

Ma ad un tratto un segnale. La nostra guida subacquea ha individuato qualcosa. Ci fa cenno di scendere di qualche metro e, mentre eseguo, inizio a scorgere delle sagome grigie sotto di me. In un attimo un banco di una ventina di squali martello sfila delicatamente e sinuosamente sotto i nostri occhi. Il cuore inizia a pompare, scendo ancora di qualche metro e loro sono lì, davvero vicini, a poco da me. È un’emozione che dura un attimo, il segnale acustico della guida ci richiama. Guardo il computer, sono a 48 metri di profondità. Controllo il tempo di decompressione e immediatamente il manometro. Ho consumato pochissimo, come se il tempo che ho passato sott’acqua fosse in un’altra dimensione. È ora di risalire.

Squali martello: la prima volta
Una sera di primavera, a casa. Anno 2021

Sono passati 23 anni da quell’immersione. Ho scritto questo post aiutandomi con il resoconto del logbook che utilizzavo al tempo. Ma quasi tutto era incollato nei ricordi della mia mente, in modo indelebile. La prima volta che ho visto gli squali martello, la prima volta che mi sono immerso nel blu. Le prime volte che non si scordano mai. Le prime volte che ricordi sempre. Ogni qualvolta incontri il tuo amico, con il quale hai condiviso questa esperienza indimenticabile.

Dedicato al mio amico Paolo Martini.

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