Mares EOS Strobe

La luce stroboscopica Mares EOS Strobe è un punto di riferimento costante durante le nostre immersioni. In questo racconto capirete perché è un utile strumento.

Il racconto: introduzione

Sino ad oggi mi ero immerso solamente una volta su un relitto, con l’utilizzo di un rebreather.
Era successo all’inizio dello scorso mese di giugno, quando, in occasione dell’XR Wreck Tour 2018, scesi sino a 45 metri di profondità per visitare il piroscafo Pasubio.
Per chi come me sta imparando ad utilizzare una macchina a circuito chiuso, l’immersione cosiddetta quadra presenta una serie di difficoltà, tra le quali, la risalita con la cima di riferimento, con le annesse soste di decompressione è sicuramente la più complicata.

La storia del Piroscafo Genova

Oggi Style Diving, il centro immersioni presso il quale solitamente mi appoggio quando mi immergo nell’Area Marina Protetta di Portofino, ha programmato un tuffo sul Genova, un piroscafo di quasi quattromila tonnellate di stazza lorda che era stato costruito nel 1904 ed era di proprietà dell’Ilva di Roma.
Il 27 luglio del 1917 era partito dal porto di La Spezia con un prezioso carico di cannoni ed altro materiale bellico. Non disponeva di una scorta adeguata a tutela di possibili attacchi dei sommergibili nemici e un U-Boot tedesco lo intercettò e lo silurò sulla fiancata destra, all’altezza della prima stiva di prua.
Il grande piroscafo non affondò immediatamente. Riuscì a raggiungere la baia di Paraggi dove poté sbarcare incolume tutto l’equipaggio per poi agonizzare parecchie ore prima di inabissarsi di prua, andandosi a posare in perfetto assetto di navigazione al largo della baia, su un fondale melmoso di sessanta metri.
È lungo più di cento metri per una larghezza di circa quindici.

L’immersione

Con il mio rEvo scenderò sino a 60 metri di profondità per visitare questo splendido relitto. Ho pianificato un tempo di fondo di 30 minuti e questo comporterà una configurazione, per me nuova, che prevederà una seconda bombola di bail out.

È una splendida mattinata di sole, il mare è calmo e non c’è corrente. Man mano che io ed il mio compagno di immersione scendiamo in profondità mi rendo conto che la visibilità è eccezionalmente alta. È la prima volta in assoluto che riesco e vedere la sagoma del Genova da una ventina di metri di distanza, mentre ci plano sopra. Il colpo d’occhio è imparagonabile. Il piroscafo è avvolto dalle castagnole, i dentici nuotano poderosamente a lato delle paratie.
Non mi era mai capitato di riuscire a vederlo così bene, in tutta la sua maestosità. Lo percorriamo dirigendoci prima verso prua e poi verso poppa soffermandoci su particolari che non ero mai riuscito ad identificare a causa delle ridotte condizioni di visibilità che solitamente questa zona di mare limaccioso ci offre.

Perché utilizzo Mares EOS Strobe

Una delle mie maggiori preoccupazioni, proprio a causa delle abituali situazioni di scarsa visibilità, era quella di perdere il contatto con il mio compagno o addirittura perdere i riferimenti visivi sul punto nel quale è fissata la cima di ormeggio. Temevo, insomma, di dover effettuare una risalita da 60 metri di profondità senza il supporto del pedagno.

Durante la discesa, ho deciso quindi, di assicurare, sul punto dell’ormeggio, con un moschettone, una luce stroboscopica Mares EOS Strobe. L’ho attivata nella modalità flash e grazie alla potenza dei suoi 450 lumen e al fatto che la luce viene trasmessa a 360 gradi ho avuto costantemente il riferimento di dove fosse posizionata la cima di risalita sia durante la mia perlustrazione sia quando il mio tempo di fondo programmato si stava esaurendo ed ero pronto per risalire.

EOS Strobe è molto maneggevole, leggera e di piccole dimensioni. Se assicurata con un moschettone, è facilmente custodibile nella apposita tasca della muta stagna. L’interruttore è a rotazione e permette di metterla in funzione, ed eventualmente di cambiare la modalità da intermittente a fissa, con estrema semplicità.
La sua batteria è integrata e si ricarica molto agevolmente grazie ad un cavo USB con attacco standard. Ha una autonomia sufficiente da coprire almeno due immersioni con profili superiori alle due ore.

È veramente un accessorio utile, in grado di aumentare il livello di sicurezza e di comfort. È facile da trasportare e da utilizzare.
D’ora in poi accompagnerà tutte le mie immersioni che richiedono una risalita in prossimità di una cima. In particolar modo quando la visibilità rischia di compromettere il mio orientamento.

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