Immersioni a Mauritius: il paradiso di Mark Twain

Barriera corallina, acque turchesi, pareti verticali e fantastici pinnacoli che si ergono dalla sabbia dorata. Una settimana di immersioni distensive in una vacanza di coppia all’insegna del mare, del sole, del relax e della natura.

Mark Twain, nel suo diario di viaggio “Following the Equator” scrisse di aver avuto l’impressione che fosse stata creata prima Mauritius e poi il paradiso e che il paradiso fosse stato copiato da Mauritius.

L’isola di Mauritius fa parte delle Isole Mascarene, un arcipelago di origine vulcanica che potrebbe appartenere ad una catena montuosa sommersa che comprende anche le Seychelles e Réunion.
Già nota ai malesi ed agli arabi, fu scoperta dai portoghesi nel XVI secolo ma rimase disabitata sino all’insediamento degli olandesi. Furono proprio loro a darle il nome di Mauritius, in onore del principe Maurizio di Nassau.
Abbandonata a causa di eventi climatici molto sfavorevoli fu dapprima conquistata dai francesi che la ribattezzarono Île de France e poco dopo dai britannici.
Ottenne la sua indipendenza nel 1968 e dal 1982 è una repubblica all’interno del Commonwealth.

Ci arrivo, dopo un volo che ha previsto uno scalo a Parigi, nel pieno delle vacanze natalizie.
Lascio il freddo ed il gelo dell’Italia del nord per giungere in un luogo meravigliosamente vario, con un clima invidiabile.

Io e Alessandra l’abbiamo scelta perché abbiamo voglia di relax, di mare e di scoperta.
Mauritius ospita alcune tra le più belle spiagge del mondo, talmente perfette che è veramente difficile non restarne stregati.
Ma Mauritius è così grande da permetterci anche escursioni attraverso le sue interminabili coste, il suo interno montuoso e lussureggiante e i suoi meravigliosi isolotti.

Alloggiamo al Saepoint Boutique Hotel, a Pointe aux Canonniers, nella zona settentrionale dell’isola. Qui la costa è affascinante, con meravigliose spiagge di sabbia corallina che si affacciano sull’Oceano Indiano con l’isoletta di Coin de Mire a fare da suggestivo sfondo.
La struttura che ci ospita è una bomboniera incastonata in un ambiente di gran fascino, una ventina di stanze immerse nella vegetazione tropicale, con una piscina al centro che si affaccia a sfioro direttamente sulla spiaggia e sul mare.
Le stanze sono raffinate e ben curate. Il servizio è di gran qualità.

Il flusso turistico che ha investito Mauritius è partito proprio dal nord e oggi la zona settentrionale è perfettamente attrezzata per ospitare tutti coloro che in ogni stagione dell’anno arrivano qui per godere delle spiagge paradisiache.

Grand Baie, il principale centro turistico dell’isola, si trova a ad una decina di minuti di taxi dal nostro hotel. Vanta i migliori locali notturni ed i più prestigiosi ristoranti.
La costa nord occidentale è tranquilla e graziosa con alcune spiagge meravigliose che regalano atmosfere rilassanti.
I piccoli centri abitati intorno come Trou aux Biches, Mont Choisy e Perybère con le loro spiagge bianche ed interminabili, orlate di alberi di casuarina, stanno lentamente diventando anch’esse importanti mete balneari.

Il litorale occidentale è senza dubbio il più singolare dell’isola.
Il vivace centro turistico di Flic en Flac sta seguendo le orme di Grand Baie e le sue lunghe spiagge sono ormai invase da piccoli complessi di appartamenti, alberghetti, negozi, bar e ristoranti.
Le sponde del Fiume Nero, dai mauriziani chiamata la Rivière Noire, vantano lussureggianti distese verdi che si perdono ai confini delle baie sabbiose e poco oltre, le abbaglianti distese di sale di Tamarin, riflettono il riverbero della luce solare.

Proseguendo verso sud si giunge al promontorio di Le Morne che incorona l’estremità meridionale di questa parte di costa. Su questo straordinario sperone roccioso battono venti fortissimi che le hanno permesso di diventare una vera e propria capitale mondiale del windsurfing.

La costa sud orientale è invece molto rigogliosa e selvaggia. Ci raccontano che per molto tempo è stata considerata inadatta allo sviluppo turistico a causa delle ripide scogliere e dei forti venti che la lambiscono. Negli ultimi anni però il turismo di lusso ha iniziato a colonizzare anche questo tratto con piccoli resort e meravigliose ville che si affacciano sul mare.

Ma è ora di andare sott’acqua!

Grazie al prezioso suggerimento della reception del nostro hotel, ci dirigiamo, insieme ai borsoni contenenti la nostra attrezzatura, verso il quartiere della Cuvette a Grand Baie.
Ci accoglie Mr Jack, un aitante mauriziano che ricorda Harry Belafonte, profondo conoscitore dei fondali dell’isola nonché fondatore del Seaman Diving Mauritius.

La sede si trova presso una tipica struttura in legno, immersa tra la vegetazione tropicale, di fronte alla spiaggia della Cuvette con un agevole imbarco a pochissimi metri. Gli spazi interni ed esterni sono puliti ed accoglienti e sono più che sufficienti per rendere confortevoli tutte le attività pre e post immersione.
Mr Jack è il leader incontrastato. Riceve gli ospiti, si occupa del noleggio, coordina lo staff, organizza le uscite e guida le immersioni. E, dulcis in fundo, è brillante con le subacquee!! Mentre mi crogiuolo al sole cerca addirittura di conquistare Alessandra con il suo fascino tropicale…

Scopro, con estremo piacere, che i siti migliori per le immersioni si trovano nel versante nord occidentale e quindi a poche miglia di navigazione dal nostro diving center.

L’isola è quasi totalmente circondata dalla barriera corallina, all’interno della quale le acque turchesi della laguna mi offrono fantastiche opportunità per esplorare pareti verticali o fantastici pinnacoli che si ergono da immensi fondali sabbiosi biondo dorati. Vere e proprie moltitudini di specie marine, dai pesci dalle livree sgargianti tipici delle barriere alle grandi specie pelagiche, impreziosiscono questo ambiente.

Sulla costa dell’Île Plate, una delle piccole isolette che si trovano a nord di Mauritius, troviamo una conca scavata nella barriera corallina, ad una profondità di una dozzina di metri. Qui la corrente è spesso intensa ed il moto ondoso è notevole. È però grazie a queste particolari condizioni che abbiamo potuto nuotare con alcuni esemplari di squali pinna nera.

Proprio di fronte al capo della Pointe aux Canonniers trovo invece una spettacolare parete verticale che scende sino a sessanta metri. Coralli neri, ventagli di gorgonie, pesci colorati e carangidi popolano questo ambiente.

Di fronte a Flic en Flac troviamo invece un bastione che si trova a circa 25 metri di profondità e che attira la più grande concentrazione di meravigliose creature marine tra cui pesci pietra, murene e pesci scorpione. Siamo di fronte al Rempart Serpent, il Bastione del Serpente.

Nella stessa zona mi sono lasciato incantare dalla Cathédrale, una serie di passaggi subacquei che ospita tutte le specie di barriera, tra cui fucilieri, pesci chirurgo, cernie, pesci angelo e aragoste e dalla Passe di Saint Jacques dove i barracuda pattugliano la zona alla ricerca dei pesci della laguna antistante che vengono trasportati dalla corrente verso di loro.

Mentre sto scrivendo questo racconto, rivedo mentalmente, insieme ad Alessandra, la nostra esperienza a Mauritius.
Sono certo che Mark Twain abbia esagerato a considerarla come modello per la creazione del Paradiso. Però le sue spiagge dorate, le sue acque turchesi, la sua vegetazione lussureggiante che contrasta con il cielo blu cobalto, le sue rocce scure che si tuffano a strapiombo nell’acqua, le sue lagune, le sue saline ed i suoi parchi montani rimarranno per sempre impresse nei nostri occhi.

Ed insieme a tutto ciò ricorderemo i mauriziani, un popolo gentile, aperto, tollerante e accogliente. Grazie a queste peculiarità sono riusciti a far conoscere a tutti il loro paradiso e hanno trasformato il turismo in una fonte di reddito e di ricchezza permanente senza distruggere il grande patrimonio naturalistico di questo posto.

👌